Background: l’aggiunta della palmitoil-etanolamide (PEA) all’acido alfa lipoico (ALA) si è dimostrata efficace nel trattamento dei sintomi da neuropatia di origine non metabolica, ma non ci siano chiari dati in letteratura circa l’utilizzo del PEA nelle neuropatie di origine metabolica. L’obiettivo di questo studio è di valutare l’efficacia dell’integrazione di ALA ± PEA nel ridurre i sintomi associati alla neuropatia diabetica periferica (NDP). Metodi: in questo studio pilota osservazionale retrospettivo sono stati analizzati i dati di 98 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 valutati per sintomi da NDP mediante Neuropathy Symptoms Score (N.S.S.). I pazienti con N.S.S. positivo sono stati successivamente rivalutati dopo almeno 3 mesi dalla valutazione di screening. Risultati: il 34.7% (n=34) è risultato positivo al N.S.S. Di questi, 17 pazienti erano stati trattati (9 con ALA 600mg/die e 8 con ALA 600mg/die + PEA 600mg/die) mentre ai restanti 17 pazienti il diabetologo curante non aveva prescritto alcun trattamento specifico. Al follow-up medio di 8.1±3.4 mesi, il 76.5% dei pazienti non trattati presentava ancora N.S.S. positivo vs 29.4% della popolazione trattata (p<0.01). La percentuale di pazienti con N.S.S. positivo al follow-up non differiva tra i pazienti trattati con ALA e quelli trattati con ALA + PEA (p=0.62). Il tempo medio riferito di risposta al trattamento, definito come negativizzazione del N.S.S., è stato di 25.0±9.1 giorni nella popolazione trattata con ALA vs 14.0±8.6 nella popolazione trattata con ALA + PEA (p<0.05). Dall’analisi condotta per valutare la presenza di eventuali biomarcatori di risposta al trattamento è emerso che esiste una correlazione inversa tra il valore delle HDL-c al baseline e i giorni necessari per la risposta al trattamento con ALA ± PEA (p=0.026). Conclusioni: questo studio è il primo a documentare un beneficio clinico dell’aggiunta del PEA all’ALA, accelerandone gli effetti sulla risoluzione dei sintomi. Lo studio inoltre mostra che elevati livelli di HDL-c sono associati al raggiungimento dell’effetto terapeutico in un tempo più breve, suggerendone un ruolo importante nella risposta al trattamento della neuropatia diabetica.