Background: si definisce neuropatia autonomia cardiovascolare (CAN) un’alterazione del controllo autonomico del sistema cardiovascolare, in assenza di altre cause. Le manifestazioni cliniche possono essere intermittenti; le principali sono la tachicardia a riposo, l’intolleranza all’esercizio fisico e l’ipotensione ortostatica. La diagnosi richiede oltre alla valutazione clinica l’uso dei test cardiovascolari (CV): Deep breathing, Lying to standing, Manovra di Valsalva e test dell’ipotensione ortostatica. Inoltre, possono essere d’ausilio il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (ABPM) e la variabilità di frequenza cardiaca (HRV). Lo scopo dello studio è valutare le possibili alterazioni cardiologiche precoci associate alla CAN. Materiali e Metodi: 40 pazienti sardi affetti da diabete mellito tipo 1 (T1DM), afferenti all’ambulatorio di Diabetologia del Policlinico Duilio Casula di Monserrato, hanno effettuato test CV per diagnosi di CAN, ECG Holter, ABPM.
Risultati: per le caratteristiche della popolazione vedi tabella. All’analisi dell’HRV abbiamo osservato differenze statisticamente significative nel Total Spectral Power (TSP), LF e HF all’analisi nel dominio di frequenza. È emersa una riduzione del TSP nei pazienti con CAN (p<0,05), rilevata in maniera più evidente nelle ore notturne (p<0,01). Nella valutazione del ABPM abbiamo evidenziato una differenza significativa nella pressione arteriosa (PA) media, sia sistolica che diastolica, soprattutto nelle rilevazioni pressorie notturne (p<0,05). Conclusioni: il TSP è un indice globale di funzione autonomica; ciò suggerisce la presenza di una compromissione dell’intero sistema nervoso autonomo. La variazione dei valori di PA sistolica tra le ore diurne e notturne si è rivelata ridotta negli affetti da CAN, evidenziando una ridotta variazione circadiana della PA, suggerendo un ruolo della neuropatia nel favorire il fenomeno del non-dipping. La CAN nei pazienti T1DM ha un effetto negativo sulla funzione cardiovascolare. Il riconoscimento di tale condizione può avere un impatto sulla prognosi: è stato osservato che piccole differenze pressorie tra giorno e notte si associano ad un rischio maggiore di complicanze cardiovascolari e di danni ad altri organi.