Sovrappeso e obesità sono importanti rischi per la salute, predisponendo a patologie croniche come diabete, malattie cardiovascolari e cancro. La pandemia di eccesso ponderale a cui assistiamo non risparmia l’età infantile-adolescenziale, causando crescente preoccupazione. L’obiettivo è la valutazione clinico-metabolica, mediante follow-up, di bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi. Metodi: 194 bambini e adolescenti appartenenti a una coorte di 955 soggetti arruolati nel 2006/2007 hanno eseguito una nuova valutazione a una mediana di 7 anni, con visita clinica e misurazioni antropometriche, dosaggio di assetto lipidico, transaminasi, OGTT con 75 g di glucosio, valutazione di HOMA-IR. Risultati: dei 33 pazienti sovrappeso tornati al follow-up sono passati a normopeso il 36,4%, sono rimasti sovrappeso il 36,4% e sono passati ad obesità il 27,2%. Dei 161 pazienti obesi il 16,1% è diventato normopeso, il 20,5% sovrappeso, ma più della metà (63,4%) è rimasto obeso. Di conseguenza, il rischio di rimanere in eccesso ponderale per chi è obeso è di 1,32 volte superiore rispetto a chi è sovrappeso (p 0,043). I pazienti con almeno una alterazione metabolica allo screening erano il 78,8% e al follow-up il 73,4%. Chi aveva almeno una alterazione metabolica allo screening aveva un rischio di 2,5 volte superiore di mantenerla o svilupparla al controllo. In particolare le alterazioni glicemiche erano presenti nell’8,8% dei casi al basale vs 17,5% al follow-up; questo peggioramento non è significativo, ma la classe di eccesso ponderale al follow-up, corretta per età, costituisce un rischio per alterazione glicemica di quasi 2 volte (OR 1,940, p<0.025), e il persistere nello stato di eccesso ponderale un rischio di quasi 2,5 volte (OR 2,468, p<0.046).
Conclusioni: l’obesità si conferma un importante fattore di rischio per alterazioni metaboliche anche nella nostra popolazione. Quel che emerge è l’importanza di promuovere in maniera più incisiva un corretto stile di vita fin dall’età giovanile.