Introduzione: il diabete mellito tipo 2 (DT2) si associa ad alterazioni cardiache strutturali e funzionali. Il rischio di scompenso cardiaco è aumentato di circa 2 volte in questi soggetti. La forma più frequente di scompenso cardiaco è la disfunzione diastolica con frazione di eiezione (FE) preservata. Scopo: lo scopo di questo studio è stato valutare l’ipotesi che stratificando i pazienti DT2 con FE conservata in categorie di pressione di riempimento (E/e’) e di volume telediastolico ventricolare sinistro (LVEDV) si possano individuare diversi fenotipi clinici. Metodi: abbiamo studiato 176 uomini affetti da DT2 con FE conservata. In tutti i soggetti sono stati raccolti parametri clinici ed è stato eseguito uno studio ecocardiografico transtoracico. Sulla base della mediana di volume telediastolico del ventricolo sinistro e del rapporto E/e’, i soggetti sono stati stratificati in 4 gruppi. Risultati: la durata del diabete, età e eGFR erano differenti tra i gruppi.
Sia i pazienti con un alto E/e’ in assenza di aumento LVEDV (gruppo 3) che quelli con alto E/e’ e LVEDV (gruppo 2) mostravano una più lunga durata di diabete quando confrontati con pazienti del gruppo 1 (aumentato LVEDV). Il fattore significativo associato con il gruppo 2 era il left atrial volome index (LAVI) (OR 1.18, CI 95% 1.05-1.31, P=0.004), mentre il fattore significativo inversamento associato al gruppo 3 era l’onda S del Doppler tissutale dell’anello mitralico (OR 0.42, CI 95% 0.23-0.77, p=0.005). Conclusioni: il nostro studio suggerisce che un più elevato volume telediastolico ventricolare sinistro, anche nel range di normalità, possa permettere di riconoscere diversi fenotipi. Questa ipotesi andrebbe valutata in studi futuri.