La salute andrologica non risulta parte integrante della valutazione complessiva del paziente affetto da Diabete mellito di tipo 1 (DMT1), nonostante i meccanismi molecolari alla base delle complicanze micro e macrovascolari coinvolgano, a diversi livelli, l’apparato riproduttivo. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare la salute riproduttiva di pazienti affetti da DMT1 mediante uno studio caso-controllo su 36 pazienti DMT1 vs 31 pazienti non diabetici (nDM). Tutti i pazienti hanno eseguito: valutazione morfofunzionale testicolare- dosaggi ormonali dell’asse ipofisi-testicolo, esame del liquido seminale, biochimica seminale, studio dell’integrità cromatinica nemaspermica (DFI) ed ECD testicolare; studio della sfera sessuale- questionario IIEF15. I due gruppi erano confrontabili per età, BMI e volumi testicolari. Il confronto dei parametri seminali del gruppo DMT1 vs nDM, rispettivamente, ha rilevato: motilità discinetica 11.6±9.0 vs 6.8±3.8% (p=0.006) correlata positivamente con i valori di HbA1c (p=0.006); motilità rettilinea 37.7±14.2 vs 44.7±8.6% (p=0.018); forme atipiche: 91.4±4.4 vs 88±2.9% (p=0.002); DFI: 14.9±7.4 vs 10.0±2.0% (p=0.002); non sono state riscontrate differenze significative nella concentrazione nemaspermica totale e nei markers biochimici seminali tra i due gruppi. Per quanto riguarda i livelli ormonali, solo la SHBG è risultata aumentata nel gruppo DMT1 vs controlli (p<0.001). I risultati dell’IIEF15 non hanno rilevato differenze tra i due gruppi. Alla luce di tali dati il nostro studio ha dimostrato nei pazienti diabetici: una alterazione qualitativa della motilità nemaspermica, probabilmente causata da deficit di substrati energetici della via glicolitica e/o da ipofunzione dei trasportatori di membrana del glucosio, necessari al movimento flagellare; una maggiore frammentazione del DNA negli spermatozoi, di notevole importanza traslazionale ai fini dell’outcome riproduttivo. Pertanto, i nostri dati rilevano una alterazione qualitativa del gamete maschile associata a DMT1 suggerendo la necessità di includere in questi giovani pazienti anche lo screening andrologico.