Introduzione: gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2i) inibiscono il riassorbimento di glucosio a livello renale provocando glicosuria, miglioramento dei parametri glicemici e calo ponderale con azione insulino-indipendente. Scopo: lo studio monocentrico retrospettivo si prefigge di valutare l’andamento di parametri clinici ed antropometrici in pazienti con diabete tipo 2 (DMT2) in terapia con SGLT2i ed i principali eventi avversi in un contesto real-world. Materiali e Metodi: sono stati valutati 332 pazienti adulti con DMT2 che hanno iniziato terapia con SGLT2i presso il Servizio di Diabetologia dell’Area Pistoiese dal 2015 a Settembre 2017. Risultati: in occasione della prima prescrizione di un SGLT2i l’età media dei soggetti era di 63,0±10,3 anni (M:58%; F:42%) e la durata media di malattia di 12,1±8,8 anni, il BMI era pari a 32,0±5,9 Kg/m2 e l’HbA1c media era 8,8±1,6% (73±17 mmol/mol). 38 pazienti sono stati persi al follow-up. 78 pazienti (23,5%) hanno sospeso l’assunzione di SGLT2i dopo 9±7 mesi: il 78% per disturbi genitourinari, il 19% per mancato miglioramento del controllo glicemico e il 3% per il superamento di una condizione di scompenso glicemico.
212 pazienti hanno effettuato un controllo a 7±3 mesi: il BMI era pari a 31,5±7,2 Kg/m2 (p:ns) e l’HbA1c media era 7,9±1,3% (63±14mmol/mol) (p<0.0001). La percentuale di soggetti in trattamento con insulina (ins) o metformina (met) rimaneva stabile (ins: 55 vs 54%; met: 84 vs 85%) così come il dosaggio medio di tali farmaci (ins 44±31 vs 44±31 UI/die; met 2150±500 vs 2100±540 mg/die).
Suddividendo per classi di BMI al baseline (<25; 25-30; >30 Kg/m2) si osserva una simile riduzione dell’HbA1c (-0,8%; -0,9%; -0,8% rispettivamente). Solo nel gruppo di pazienti sovrappeso si ha una riduzione del BMI (da 27,4 a 26,2 Kg/m2, p<0,0001) corrispondente ad un calo ponderale medio di 3,1 Kg.
92 soggetti sono stati rivalutati dopo ulteriori 8±3 mesi: il BMI medio e l’HbA1c media sono risultati stabili (31,0±7,1 Kg/m2 e 7,8±1,3% (62±14 mmol/mol).
Conclusioni: in un contesto real-world, gli SGLT2i sono efficaci nel miglioramento del controllo glicemico a breve termine, con effetti modesti sul peso corporeo ma, in più del 20% del pazienti, si rendeva necessaria la sospensione del farmaco.