Introduzione: ipoglicemie possono non venir eliminate dalle nuove insuline basali nonostante la loro migliore cinetica a causa di eccesso di boli e o iperbasalizzazione. Metodi: tutti i pazienti in terapia insulinica, esclusi quelli con glifozine e quelli con l’obiettivo della sospensione insulinica sono stati esaminati in un periodo di circa 6 mesi. In alcuni è stata effettuata riduzione delle dosi (minimo 13 inizialmente) sostituzione con premiscelate in alcuni pasti e l’aggiunta di acarbosio e metformina. Risultati: nei 79 pz basal bolus 35 f e 44 m, 48 it e 31 str, età 68,7±13,9 dur. diab. 13,9 a.±7,8 peso attuale 81,2±17,8 metfor. 2,1 grdie±0,9 in 25 pz e acarb. 89,4 mgdie ±82,4 in 38 pz. Èstata effettuata una riduzione insulinica % globale del 25,64%±32,26 che ha prodotto una HbA1c -0,62 ±1,5. Le dosi sono state ridotte in 59 pz (10 con forte rid.), in 14 sono state aumentate in 6 invariate. In 30 pz è stato sostituito l’analogo rapido con premiscelata in uno o (in 8 pz) in2 pasti. Nei 10 soggetti in terapia insulinica basale e ipoglicemizzanti orali 2 f e 8 m, 6 it e 4 str età 65,5±8 dur. diab.10,3 a. ±7,5 peso attuale 83,8±9,3 metfor. 2,1 grdie±0,63 acarb. 137,5 mgdie ±86,8, 7 anche con sulfoniluree e 5 con gliptine è stata effettuata in tutti una riduzione insulinica % globale del 59,98%± 24,1 e HbA1c -1,02 ±1,16. Conclusioni: la dose di insulina basale può non venire controllata col metodo appropriato: nei vari intervalli fra i pasti in assenza del pasto stesso; un metodo empirico come descritto, per valutare almeno quelle categorie di diabetici con lavori a rischio potrebbe permettere di ottenere riduzione del dosaggio insulinico complessivo, ma anche riduzione della glicata. Le premiscelate ai pasti che evitino abbassamenti glicemici dopo i pasti, se evidenziati, permettono l’eliminazione delle merende non coperte dai boli di analoghi rapidi, molto utili nel DT1 mentre nel DT2 possono dare risultati contrastanti, evidenziati anche da studi del real word (Ann.Int.Med.2017;166:572-578). Si propone, oltre alla valutazione dell’appropriatezza delle dosi, la scelta in tali categorie di pazienti guidatori di una glicata>7,5% come suggerito dal DCCT e anche >9% se accompagnate da ridotto numero di ipoglicemie non riducibili con un trattamento più intenso.