Scopo: l’obiettivo dello studio è testare l’interazione tra qualità del sonno e variabili metaboliche nei lavoratori notturni in apparente buono stato di salute per identificare marcatori precoci di rischio metabolico. Metodi: i partecipanti sono stati reclutati all’interno dello stesso ambiente lavorativo e con età <45aa. Infermieri turnisti (n=111) che svolgono da 4 a 7 turni mensili di lavoro notturno, sono stati confrontati con infermieri che hanno eseguito turni notturni ma che adesso sono impiegati in un lavoro diurno (ex-turnisti, n=98) e amministrativi che non hanno mai fatto turni lavorativi notturni (controlli, n=64). Per tutti i partecipanti erano disponibili il PSQI score (test valutativo della qualità del sonno), i parametri ematochimici, infiammatori, antropometrici e l’espressione dei geni circadiani Bmal-1 e RevErb-B. Risultati: turnisti e ex-turnisti presentavano livelli di pressione arteriosa diastolica e di emoglobina glicata (A1c) più elevati rispetto ai controlli (p=0.024 e p<0.001). Glicemia, insulinemia ed insulino-resistenza (HOMA-IR) a digiuno non erano differenti nei tre gruppi. Il rapporto RevErb-B/B-Mal, era significativamente più elevato nei turnisti rispetto agli ex-turnisti e ai controlli (p=0.05). I buoni dormitori presentavano livelli di A1c significativamente più bassi rispetto ai cattivi dormitori (p=0.025) mentre il rapporto RevErb-B/B-Mal appariva significativamente più elevato nei cattivi dormitori (p=0.05). Incrociando la qualità del sonno con lo status lavorativo i cattivi dormitori-turnisti e i cattivi dormitori-ex-turnisti presentavano livelli di A1c più elevati (p=0.001, corretta per età, sesso e BMI). Infine, non vi erano differenze significative nell’espressione dei Rev-Erb-B e di B-Mal, anche se i cattivi dormitori ex-turnisti mostravano un trend per più elevati livelli del rapporto RevErb-B/B-Mal (p<0.1). Conclusione: l’analisi multivariata mostra che A1c, il rapporto RevErb-B/B-Mal e l’indice PSQI risultano più elevati in lavoratori turnisti rispetto ai controlli anche dopo correzione di altre variabili metaboliche, suggerendo che il disallineamento del ritmo sonno-veglia ha un impatto metabolico precoce.