Abstract
Introduzione: il prediabete (preT2D) è un fattore di rischio cardiovascolare. Mentre per le linee guida americane il range di emoglobina glicata (HbA1c) per identificare il preT2D è tra il 5,70% e il 6,49% (38-47 mmoli/moli), per quelle italiane risulta essere tra il 6,00% e il 6,49% (42-47 mmoli/moli). Il valore prognostico dei diversi intervalli di HbA1c deve ancora essere definito nei pazienti con sindrome coronaria acuta. Scopo: valutare l’impatto dei valori di HbA1c sull’incidenza dei principali esiti dell’infarto miocardico con ST sopraelevato (STEMI) sottoposti a rivascolarizzazione percutanea (PCI) (mortalità intraospedaliera, frazione di eiezione ventricolare sinistra (FEVS) alla dimissione, mortalità a 1 anno) e su alcuni parametri che correlano con le malattie cardiovascolari come il tasso di sedimentazione eritrocitaria (VES), fibrinogeno, proteina c reattiva (PCR), il picco della creatinina e il picco del BNP. Metodi: arruolati 1678 pazienti (età 23-99 anni), ricoverati per STEMI e sottoposti a PCI presso l’Ospedale del Cuore Fondazione CNR-R.Toscana G.Monasterio Massa, Italia, da Aprile 2006 – Dicembre 2016. Usando il valore di HbA1c al ricovero i pazienti si dividono in 4 gruppi: 1) senza anamnesi di diabete mellito tipo 2 (noT2D, HbA1c<5,70%, N=840), 2) con T2D, HbA1c≥6.50%, N=318) e 3) con prediabete (preT2D) suddiviso in preT2-A, HbA1c tra 5,70% e 5,99% (N=249) e preT2D-B, HbA1c tra 6,00% e 6,49% (N=162). I pazienti diabetici con HbA1c<6,5 % in terapia antidiabetica sono stati esclusi dallo studio (N=109). Risultati: tabella 1 (immagine) Conclusioni: Il preT2D è un fattore prognostico negativo per gli esiti di STEMI. Nella nostra coorte nel follow-up a 1 anno i preT2-B mostrano un tasso di mortalità più alto rispetto ai noT2D mentre i preT2-A presentano già alcune alterazioni significative rispetto al noT2D come la FEVS alla dimissione, il picco BNP e la VES. Pertanto, i nostri risultati dimostrano come i valori di HbA1c tra il 5,70 e il 5,99% siano già rappresentativi di una condizione dismetabolica che potrebbe correlarsi con l’aumento del rischio cardiovascolare.
Tipo: PD
Codice: 170