La predizione, o valutazione accurata del rischio di futuro diabete di tipo 1 (T1D), è possibile mediante screening per i quattro autoanticorpi (Ab) associati alla malattia: anti-GAD, -insulina, -IA2 e -ZnT8. L’assenza di Ab si associa a rischio zero, 1 solo Ab conferisce un rischio intermedio (5-10% a 10 anni), >=2Ab conferiscono un rischio molto elevato (>90% a 10 anni), indicativo di quasi certezza di futura malattia. L’attività di screening nelle famiglie con T1D è stata avviata presso una unità dedicata del IRCCS San Raffaele di Milano nel 1989 e successivamente consolidata attraverso tre programmi: Studio Familiare San Raffaele 1989-2003: 2010 familiari sottoposti a screening, 2.0% (n=40) positivi per >=2Ab; TrialNet (con il supporto di JDRF) 2004-2020: 4072 familiari sottoposti a screening, 1.7% (n=69) positivi per >=2Ab; INNODIA (con il supporto di FID, Fondazione Italiana Diabete) dal 2021 ad oggi: 301 familiari sottoposti a screening, 2.6% (n=8) positivi per>=2Ab. Numerosi familiari positivi sono stati arruolati in studi di prevenzione: dieta priva di glutine (studio accademico, partecipanti n=17), insulina orale (TrialNet, n=13), effetti immuni dell’insulina (TrialNet, n=4), Abatacept (TrialNet, in corso n=1), Teplizumab (TrialNet, n=0), Idrossiclorochina (TrialNet, in corso, n=2). Pazienti con T1D di recente diagnosi sono stati arruolati in studi finalizzati alla preservazione della funzione β-cellulare: Micofenolato Mofetil-Daclizumab (TrialNet, n=8); Otelixizumab (Tolerx, n=5), trapianto marginale di isole MITO (studio accademico, n=6), Albiglutide (GSK, n=3), Ladaraxin (Dompé, n=9), Imotopi (INNODIA IMPACT, in corso, n=10), Iscalimab (INNODIA/Novartis, in corso, n=1), Verapamil (INNODIA Ver-A-T1D, in corso, n=0), ATG (INNODIA MELD-ATG, in corso, n=0). In tutti gli studi condotti, soltanto Teplizumab si è dimostrato efficace, con un ritardo medio nella evoluzione a diabete conclamato di 5 anni. Sono stati inoltre condotti studi ancillari sulla patogenesi T1D, con osservazioni originali su neutropenia, aggregati neutrofili-piastrine e insufficienza esocrino-pancreatica. La conduzione di studi di screening, prevenzione e patogenesi del T1D richiede una unità di ricerca clinica dedicata.