Un uomo di 46 anni veniva ricoverato in Chirurgia per ulcera duodenale perforata, sottoposta a trattamento chirurgico. All’anamnesi, il paziente riferiva diabete di tipo 2 da 5 anni, in terapia nutrizionale e in buon compenso. Alla visita, appariva depresso e sofferente; lamentava debolezza degli arti inferiori e dolore ai piedi, di natura urente, accompagnato da allodinia e parestesie. Il dolore era costante e peggiorava durante la notte, comportando disturbo del sonno e riduzione della qualità di vita. Precedentemente all’insorgenza del dolore, il paziente riferiva storia di astenia e anoressia ingravescenti con calo ponderale di 35 kg in 8 mesi. L’esame clinico neurologico documentava presenza di sintomi (Michigan Neuropathy Screening Instrument (MNSI) 8/13) e deficit neurologici (Michigan Diabetic Neuropathy Score (MDNS) 7/46) ai piedi bilateralmente, con dolore neuropatico nella stessa sede (Douleur Neuropathique en 4 Questions (DN4) 5/10) di entità moderato-severa. Lo studio di conduzione nervosa confermava un quadro di polineuropatia periferica distale prevalentemente assonale; mentre, lo studio doppler risultava negativo. Pertanto, diagnosi di neuropatia diabetica cachettica è stata presa in considerazione sulla base della rapida insorgenza del dolore neuropatico severo nel contesto della neuropatia diabetica, della marcata perdita di peso e della deflessione del tono dell’umore. Il paziente veniva sottoposto a supporto nutrizionale e integrazione vitaminica. Inoltre, veniva impostata terapia con pregabalin e duloxetina con scarso beneficio, quindi gradualmente interrotta. Tuttavia, si osservava un progressivo miglioramento del dolore in concomitanza del recupero ponderale e della risoluzione del quadro depressivo. Tale andamento clinico ha permesso di confermare la diagnosi di questa rara forma di neuropatia diabetica. La Tabella 1 riassume i casi di neuropatica diabetica cachettica riportati in letteratura e qui brevemente revisionati.