Le complicanze microvascolari del diabete sono state implicate nell’eccesso di mortalità, legato soprattutto ad un aumentato rischio di morte per malattia cardiovascolare (MCV). Tuttavia, questa relazione, se è ben definita e chiarita nei suoi meccanismi per quanto riguarda la nefropatia, non lo è affatto rispetto alla retinopatia diabetica (RD), poiché non è chiaro se e come sia legata alla RD di per sé o sia piuttosto mediata da altre complicanze ad essa associate. Questo studio ha valutato il ruolo della RD come predittore indipendente di mortalità per tutte le cause nel diabete di tipo 2 (DM2), indipendentemente sia dai fattori di rischio per MCV che dalla malattia renale cronica (MRC) e dalla MCV. Il RIACE Italian Multicenter Study è uno studio prospettico che ha arruolato 15,773 pazienti con DM2 nel 2006-2008. Al basale sono stati determinati i fattori di rischio per MCV e presenza e grado delle complicanze. Lo stato in vita al 31.10.2015 è stato accertato per oltre il 99% dei pazienti. Il rischio di morte aggiustato per fattori di rischio, complicanze e comorbilità era aumentato nei pazienti con qualsiasi RD (1.136 [1.054-1.224], P<0.0001), RD avanzata (1.213 [1.097-1.340], P<0.0001) e soprattutto RD proliferativa da sola (1.381 [1.207-1.580], P<0.0001), rispetto a quelli senza DR (Figura 1). Lo stesso andamento è stato osservato analizzando separatamente i pazienti con e senza MRC e MCV, con un’associazione più forte in quelli senza queste complicanze. In rischio di morte era aumentato anche nei pazienti con RD ma senza MRC o MCV, sebbene molto meno che in quelli con MRC o MCV ma senza RD e soprattutto con RD e MRC o MCV. Il grado di RD era correlato alla mortalità nei pazienti senza MRC o MCV, mentre non conferiva alcun rischio addizionale a quelli con MRC o MCV. Questi dati dimostrano che, in pazienti con DM2, la RD predice la mortalità in funzione della sua gravità e indipendentemente dai fattori di rischio per MCV e dalla presenza di altre complicanze, Tuttavia l’eccesso di rischio di morte per tutte le cause attribuibile alla RD è modesto e più alto nei pazienti senza MRC o MCV, a suggerire che possa essere mediato dalla presenza contemporanea di queste complicanze, anche a livello subclinico, di cui la RD funga da marcatore.