Introduzione: Le lipoatrofie indotte dall’insulina (IILA) sono rare ma portano a effetti negativi estetici, glicometabolici e sulla qualità della vita. Le cause non sono chiare e non esiste un trattamento stabilito. Esiste una correlazione con una maggiore età (11,5±3,8 anni), durata della malattia (5,4±3,6 anni) e malattie autoimmuni associate. Il cambio delle preparazioni insuliniche e della modalità di somministrazione, il trattamento locale con cromoglicato di sodio, i corticosteroidi orali o topici sono opzioni terapeutiche nell’IILA con risultati variabili e insoddisfacenti. Il tacrolimus (T)è un inibitore della calcineurina che inibisce l’attivazione dei linfociti T ed è approvato nella dermatite atopica moderata-grave dai 2 anni. Obiettivo: L’obiettivo è stato valutare l’uso di T sulle IILA precoce in un bambino con diabete tipo 1(T1D). Metodi: Un bambino di 4 anni con 4 mesi di T1D (terapia con pompa potenziata dal sensore con lispro) e nessuna malattia autoimmune associata ha presentato IILA bilaterale nei siti del set di infusione sui glutei. A 8 mesi di follow-up (FU) nuove IILA sono apparse nei siti di iniezione sulle cosce. Il paziente è passato a iniezioni multiple di aspart e glargine. Dopo 3 mesi e nessun miglioramento, è stato iniziato trattamento locale con corticosteroidi. Dopo altri 3 mesi senza successo e a causa di casi segnalati di necrobiosi lipoidica correlata al T1D trattati con successo con T, è stato avviato il trattamento locale. L’endpoint primario era l’aumento dello spessore del grasso sottocutaneo (SFT) a 6 mesi misurato mediante ecografia (US). Le misurazioni sono state registrate al basale, 1 e 6 mesi (mostrate nella tabella). Il trattamento con T è ancora in corso senza effetti collaterali. Risultati: Lo spessore del tessuto adiposo sottocutaneo all’inizio del trattamento e durante il FU è riportato in tabella. Il trattamento con tacrolimus è ancora in corso, senza effetti collaterali. Conclusioni: La presentazione dell’IILA nel nostro paziente è atipica per durata della malattia e per età d’insorgenza. È importante sottolineare che la risposta a T può suggerire meccanismi mediati dai linfociti T alla base della patogenesi dell’IILA e giustifica la sua ulteriore indagine come potenziale trattamento per l’IILA.