Recentemente abbiamo fornito evidenze che l’infezione da SARS-CoV-2 può causare alterazioni metaboliche e sviluppo di iperglicemia in pazienti con COVID-19. In questo studio ci proponiamo di verificare se SARS-CoV-2 esercita un’azione tossica diretta e/o indiretta sulle isole pancreatiche di pazienti con COVID-19 e iperglicemia di nuova diagnosi. I nostri dati mostrano che, pur in assenza di autoimmunità periferica anti-isole, il siero di questi pazienti ha un effetto tossico sulla funzione beta cellulare delle isole pancreatiche umane in vitro. Tale effetto viene abolito dal blocco selettivo delle citochine IL1β, IL-6 e TNF-α, i cui livelli sono elevati nel COVID-19, ed i recettori delle quali sono fortemente espressi nelle isole pancreatiche umane. Nel siero di alcuni pazienti con COVID-19 abbiamo rilevato la presenza di frammenti di DNA non metilato contenenti il promotore per l’insulina, un indicatore di morte beta cellulare. Dall’analisi istologica di tessuti pancreatici ottenuti da donatori con iperglicemia e deceduti per COVID-19, è emersa la presenza di un modesto infiltrato linfocitario delle isole e dei linfonodi pancreatici. Negli stessi tessuti è stata infine rilevata la presenza di RNA virale SARS-CoV-2-specifico mediante qPCR e di granuli immaturi di insulina o proinsulina mediante microscopia elettronica, indicanti un alterato processo di maturazione della proinsulina e la sussistenza di degenerazione beta cellulare. I nostri dati dimostrano che SARS-CoV-2 può compromettere la funzione e la vitalità delle isole pancreatiche umane, favorendo la generazione di condizioni infiammatorie e, potenzialmente, mediante tropismo diretto nelle isole pancreatiche. Ciò potrebbe quindi rappresentare una possibile causa delle anomalie metaboliche osservate nei pazienti con COVID-19.