Background: precedenti studi hanno suggerito che la prevalenza di diabete è elevata tra i migranti (M) e la qualità di cura peggiore, rispetto ai non migranti (NM). Resta da valutare se la popolazione dei migranti è intercettata correttamente dal Servizio Sanitario Regionale e se, dopo la presa in carico, è seguita con continuità nel tempo. Per rispondere a questi due quesiti abbiamo considerato una popolazione di M con diabete seguiti dal 2011 al 2015 in Toscana, confrontata con una popolazione di pazienti NM. Metodi: per mezzo di database amministrativi della popolazione residente in Toscana durante il periodo 2011-2015, sono stati individuati i pazienti diabetici e, tramite modelli econometrici è stata analizzata sia la probabilità di eseguire nel periodo almeno un GCI (Guideline Composite Indicator, indicatore di processo che considera l’esecuzione annuale di HbA1c, visita oculistica, profilo lipidico e microalbuminuria) sia, per coloro che avevano effettuato almeno un GCI, la stima dell’incidenza di GCI nel periodo. Le analisi sono state ripetute sulle due coorti appaiate per età, sesso, azienda sanitaria e Charlson Index relativo a precedenti ricoveri tramite propensity score. Risultati: al 1 gennaio 2011 sono stati individuati 130648 pazienti con diabete di cui 3766 M. I pazienti NM avevano età più alta (67±13 vs. 51±12aa; p<0.0001), maggiore prevalenza di maschi, maggiore co-morbidità pregressa ed infine aderenza a GCI significativamente più elevata rispetto ai M (50% vs. 43%); p<0.0001. La probabilità di effettuare almeno un GCI era tuttavia simile nei M dopo applicazione del propensity score: Odds Ratio: 0.966 (95% IC: 0.900-1.035). Al contrario, considerando le due coorti appaiate, il numero atteso di GCI tra i M nel periodo risultava significativamente inferiore rispetto ai NM: Incidence Rate Ratio (IRR): 0.86(0.83-0.89); p<0.0001. Conclusioni: nella nostra Regione il sistema sanitario riesce a intercettare in maniera simile, per quanto riguarda l’aderenza alle linee guida, diabetici M e NM. I pazienti diabetici M hanno tuttavia una probabilità minore di proseguire nel percorso di aderenza alle linee guida come evidenziato dal GCI.