Introduzione: Sembra esistere una relazione bidirezionale tra COVID-19 e diabete. È noto che lo stesso sia fattore di rischio aggiuntivo per lo sviluppo di malattia da COVID-19 grave. Sono altresì numerose le segnalazioni che indicano un aumento di nuove diagnosi di malattia diabetica in pazienti che hanno contratto – ed apparentemente superato – l’infezione da COVID-19. Allo scopo di chiarire quale sia l’impatto dell’infezione da COVID-19 sulla funzione β-cellulare sono stati campionati 27 soggetti (11 femmine e 16 maschi, età media 48±6 con positività antigenica e/o molecolare per SARS-CoV-2 affetti da malattia lieve-moderata sec. WHO) ma non necessitanti di ricovero ospedaliero. Nessuno di questi aveva comorbidità note o familiarità per diabete mellito, assumeva farmaci o è stato trattato con corticosteroidi durante la malattia ma soltanto con comuni antipiretici/antinfiammatori e/o antibiotici (Paracetamolo, Fans, ASA, Azitromicina) ed in 3 casi con supplementi di Vitamina D e C. Tutti sono stati sottoposti a Curva da carico orale di Glucosio con determinazioni al tempo 0’ e 120’ di Glicemia e C-peptide Index (IPC) utilizzato come indicatore di Insulinoresistenza (IPC è stato calcolato come livello sierico di C-peptide espresso in ng/ml / livello di glicemia plasmatica espressa in mmol/L); sono stati dosati indici di flogosi ed HbA1c. Tale approccio è stato ripetuto entro i 30 gg dalla negativizzazione e dopo 6 e 12 mesi. Tutti i soggetti hanno completato entro 7 mesi il ciclo vaccinale. Risultati: Alla prima rilevazione 1 soggetto ha mostrato OGGT compatibile con diabete mellito e 2 soggetti con ridotta tolleranza ai COH. Al controllo a 30 gg. con completa normalizzazione degli indici di flogosi non si sono evidenziate sostanziali differenze mentre a 6 mesi si è assistito ad una riduzione dei livelli di IPC sia basale che a 120’, dimostratasi significativa a 12 mesi (p<0.05). Conclusioni: Appare plausibile che, indipendentemente dal profilo di gravità, l’infezione da SARS-CoV-2 possa causare alterazioni del metabolismo del glucosio correlate ad insulinoresistenza. Tali alterazioni sembrano reversibili dopo 12 mesi dalla malattia. Queste osservazioni forniscono supporto all'ipotesi di un potenziale effetto diabetogeno del COVID-19, al di là della risposta allo stress associata alla malattia.