Il diabete mellito tipo 1 (DMT1) continua ad essere gravato di un eccesso di mortalità e di eventi cardiovascolari (CV) rispetto alla popolazione generale. Recentemente è stato suggerito che lo screening delle complicanze microvascolari (CM) potrebbe migliorare la predizione del rischio. Pazienti e Metodi: la relazione tra presenza e coesistenza di retinopatia, nefropatia e neuropatia periferica (microvascular burden, MB) e mortalità per tutte le cause è stata valutata in 774 DMT1 (età 40.2±11.7 anni; DD 19.4±12.2 anni; HbA1c 7.8±1.2%) seguiti per 10.57±2.51 anni (mediana 9.97, IQR 8.90-12.17). Risultati: la distribuzione delle CM era: assenti (CM-): N=425 (54.9%); CM1: 250 (32.3%); CM2: 75 (9.7%); CM3: 24 (3.1%). La distribuzione non cambiava dopo esclusione di 41 DMT1 (5.3%) con precedenti eventi CV (CV+; 57.0%, 32.2%, 8.5% e 2.3%). Rispetto ai CM-, i CM1-3 avevano un peggior profilo di rischio CV con aumento progressivo di età, DD, BMI e WHR, PAS e PAD, HbA1c, uricemia e EURODIAB PCS risk score (p<0.0001); differenze erano anche osservate per colesterolo totale, LDL e trigliceridi (p<0.05). L’eGFR (CKD-EPI) si riduceva e l’albuminuria (ACR) aumentava progressivamente (p<0.0001). Le frequenze di eventi CV e di DMT1 con EURODIAB score >=20 aumentavano con MB: 1.6%, 5.6%, 17.3%, 29.2% e, rispettivamente, 4.0%, 14.4%, 41.3%, 79.2% (p<0.0001). Analogamente aumentava l’uso di anti-ipertensivi, bloccanti del RAS, statine e anti-aggreganti (p<0.0001). Durante il follow-up, 52 individui morivano (6.7%; 6.36 x 1000 persone/anno). La mortalità aumentava in funzione di MB: CM- 1.9%; CM1 6.8% (HR: 3.75, 95%CI 1.62-8.69); CM2 14.7% (7.10, 2.85-17.67); CM3 66.7% (45.64, 19.50-106.79; K-M, p<0.0001). L’esclusione dei 41 DMT1 CV+ non influenzava tale andamento: 1.9%, 6.4%, 12.9% e 64.7% (p<0.0001). Previa correzione Cox per età e sesso, HR: CM1 2.61 (95%CI 1.11-6.14); CM2: 3.42 (1.29-9.06); CM3: 16.21 (6.20-42.35; p<0.0001). Dopo correzione per fattori multipli di rischio, HR era: CM1 2.51 (95%CI 1.01-6.23); CM2: 2.97 (1.07-8.25); CM3: 9.68 (3.19-29.36; p=0.001), con ruolo indipendente per età (HR 1.06), uricemia (1.37) e fumo (2.45). Conclusioni: il microvascular burden è predittore indipendente di mortalità per tutte le cause nel diabete mellito tipo 1.