Background: recenti trials clinici hanno dimostrato che gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio tipo2 (SGLT2) riducono il rischio di morte per cause cardiovascolari in pazienti con diabete mellito tipo2 e alto rischio cardiovascolare. Obiettivi: sono stati valutati gli effetti a breve termine del Dapagliflozin in aggiunta a metformina sulla funzione diastolica e sulla reattività vascolare in pazienti con diabete mellito tipo2 non compensato e senza antecedenti cardiovascolari.
Popolazione e metodi: 10 pazienti (7 uomini, 58±6 anni, IMC 28,8±3,2, HbA1c 8.7±1.1%, anni di diabete 9.3±6.2, glicemia a digiuno 188 ±51 mg/dl) hanno iniziato Dapagliflozin 10 mg/die in aggiunta a Metformina alla dose massima tollerata. I seguenti dati sono stati valutati al baseline e dopo 12 settimane di trattamento: parametri antropometrici, glicemia a digiuno, HbA1c, eGFR, profilo lipidico e pressione arteriosa. L’Arterial stiffness è stata valutata con Pulse Wave Velocity (PWV) e Augmentation Index (AIxHR75) con SphigmoCor System. La funzione endoteliale è stata studiata con la tecnica della vasodilatazione flusso mediata (FMD). La funzione diastolica è stata valutata tramite l’analisi dell’onda precoce (E) e tardiva (A) del flusso transmitralico. Risultati: in accordo con i dati in letteratura Dapagliflozin ha ridotto in modo significativo: glicemia a digiuno (-21.3% p=0.03), HbA1c (-1.21 ± 1.36%, p= 0.02), peso (-3.17% p=0.004) e pressione sistolica (-8.2% p=0.04). Inoltre si è osservato un miglioramento della funzione diastolica (E/A: 0.79±0.10 vs 0.90±0.18, p=0.031; E/e’: 6.78±1.76 vs 7.19±2,30, p=0.04) e della FMD (4.79±3.38 vs 8.41±2.89%, p=0.003). Non sono stati riscontrati cambiamenti significativi per PWV (-0.99%; p=0.92) e AIx75 (+11%; p=0.56). Conclusioni: in un contesto di pratica clinica, dopo 12 settimane di trattamento con Dapagliflozin è stato dimostrato un miglioramento della funzione diastolica e della reattività vascolare in pazienti con diabete mellito tipo 2. Questi risultati preliminari, se confermati in popolazioni più numerose e con maggiore follow-up, potrebbero contribuire alla comprensione degli effetti extra-glicemici degli SGLT2 sulla funzionalità cardiaca e vascolare.