Background: Scarsamente esplorata è l’associazione tra steatosi epatica non alcolica (NAFLD), mortalità ed eventi cardiovascolari (CVD) nel DMT1. Materiali e metodi: In uno studio monocentrico prospettico (follow-up mediano 11 anni) abbiamo osservato una coorte di 774 DMT1 per valutare l’associazione tra “Fatty Liver Index” (FLI, basato su BMI, circonferenza vita, gamma-GT e trigliceridi), un proxy di NAFLD, e il rischio di morte per tutte le cause e di CVD maggiori (endpoint composito di infarto miocardico, ictus, amputazione o rivascolarizzazioni). Risultati: Nell’intera coorte, 515 soggetti (66.5%) avevano FLI <30, 169 (21.8%) FLI >=30-60 e 90 (11.6%) FLI >=60. In regressione di Cox non corretta (FLI <30, ref.), il rischio di morte aumentava in FLI >=30-60 (HR 2.85, 95% CI 1.49-5.45) e in FLI >=60 (HR 6.07, 3.27-11.29). Dopo correzione per lo Steno Type 1 Risk Engine (ST1-RE: età, sesso, DD, PAS, colesterolo LDL, HbA1c, albuminuria, eGFR, fumo ed esercizio), l’HR era 1.52 (0.78-2.97) per FLI >=30-60 e 3.04 (1.59-5.82) per FLI >=60. L’inclusione di precedenti CVD modificava solo marginalmente gli HR. Il ruolo di FLI era invariato nell’analisi limitata ai 733 DMT1 senza precedenti CVD. L’inclusione nel modello dell’EURODIAB PCS Risk Engine (EURO-RE: età, HbA1c, WHR, ACR e colesterolo HDL) invece di ST1-RE, confermava il ruolo indipendente di FLI (HR di 1.24 [0.62-2.48] per FLI >=30- 60 e 2.54 [1.30-4.95] per FLI >=60), anche dopo l’inclusione di precedenti CVD, o quando l’analisi era ristretta a soggetti senza precedenti CVD. Analogamente, in regressione di Cox non corretta, il rischio di CVD (49 eventi [6.7%] in 736 DMT1 per i quali erano disponibili i dati di incidenza) aumentava in FLI >=30-60 (HR 3.24, 95% CI 1.65-6.34) e in FLI >=60 (HR 5.41, 2.70-10.83). Dopo correzione per ST1-RE, gli HR erano 1.80 (0.90-3.61) per FLI >=30-60 e 2.98 (1.45-6.13) per FLI >=60. L’inclusione di precedenti CVD modificava moderatamente gli HR. La correzione per l’EURO-RE invece di ST1-RE confermava il ruolo indipendente di FLI, anche dopo l’inclusione di CVD precedenti. Conclusioni: Questi dati dimostrano che il Fatty Liver Index è associato a una maggiore mortalità per tutte le cause e un aumento del rischio di eventi CV anche nel DMT1, indipendentemente dai fattori di rischio convenzionali.