Le alterazioni glico-metaboliche sono una complicanza frequente nei pazienti con acromegalia e contribuiscono alla morbilità cardiovascolare e alla mortalità globale. L’eccesso di GH aumenta la gluconeogenesi, la lipolisi e riduce la sensibilità insulinica. Il controllo di malattia è fondamentale, ma è noto che gli analoghi della somatostatina possono causare alterazione del profilo glicemico, in particolare il nuovo agonista dei recettori della somatostatina, pasireotide (PAS). La gestione del DM2 in acromegalia non differisce dalle indicazioni per i pazienti non acromegalici. Tuttavia, riguardo all’iperglicemia PAS-indotta, stanno emergendo evidenze sull’utilizzo degli analoghi di GLP-1 al fine di agire direttamente sul meccanismo fisiopatologico alla base dell’alterazione metabolica. L’impiego degli inibitori di SGLT-2 rimane dibattuto soprattutto nei pazienti con malattia non controllata. Riportiamo l’esperienza del nostro centro, riguardo la prevalenza del DM2 nei pazienti in follow-up per acromegalia, la gestione terapeutica del DM2 e dell’iperglicemia indotta da PAS. Metodi: coorte di 72 pazienti, 62 controllati (IGF-1 normale per sesso ed età) e 10 con malattia attiva, di cui 4 pazienti con nuova diagnosi. Nei pazienti è stato valutato il profilo glico-metabolico e la terapia ipoglicemizzante, in relazione al controllo di malattia e al trattamento in corso per l’acromegalia. Risultati: la prevalenza totale di DM2 è risultata del 26.3% (19/72), ed in particolare 27.4% nei controllati (17/62) e 20% nei pazienti con malattia attiva (2/10). Tra i pazienti con DM2, 12 presentavano adeguato compenso glicemico in monoterapia con metformina e 7 effettuavano terapie di associazione. Nel sottogruppo di pazienti in terapia con PAS, la prevalenza di DM2 risultava del 41.6% (5/12); in 3 casi è stata formulata nuova diagnosi di DM2 e in 2 pazienti si è osservato un peggioramento del controllo glicemico con necessità di potenziare la terapia ipoglicemizzante. Conclusioni: nei pazienti con acromegalia e DM2 la metformina rappresenta la prima linea terapeutica. L’alterato controllo glicemico indotto da PAS è un evento relativamente frequente. Un corretto inquadramento inziale e l’avvio di una terapia ipoglicemizzante, con l’eventuale aggiunta di incretinomimetici, permettono un adeguato controllo dell’evento avverso.