Il diabete è una malattia cronica multifattoriale, la cui prevalenza è in continua crescita, rappresentando un’emergenza sanitaria globale. Le complicanze cardiovascolari correlate inducono un aumento della morbilità e mortalità nei pazienti diabetici (T2D) rispetto ai non diabetici (ND). Il rapporto tra malattie metaboliche e i depositi di grasso viscerale, in particolare il tessuto adiposo epicardico (EAT), svolge un ruolo importante nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. L’EAT secerne adipochine e citochine infiammatorie. L’ iperproduzione di questi mediatori correla positivamente con l’incremento dello spessore di EAT, sostenendo un suo coinvolgimento nei fenomeni infiammatori e aterogenici indotti dal diabete. Per indagare gli effetti delle alterazioni metaboliche sulla funzionalità dell’EAT, sono state ottenute 40 biopsie di EAT (29 ND e 11 T2D) da pazienti sottoposti ad interventi di bypass coronarico. Citochine e chemochine secrete dall’ EAT sono state analizzate mediante saggio Elisa in multiplex, rivelando un significativo aumento di IL-6, IL-8 e VEGF nei soggetti diabetici. Cellule mesenchimali staminali (MSCs) sono state isolate da 8 biopsie di EAT di soggetti non diabetici e coltivate in diverse concentrazioni di glucosio. In tali cellule, l’iperglicemia determina una riduzione dell’espressione dei geni della staminalità OCT-4 e NANOG di circa il 50% rispetto alle cellule coltivate in condizioni di normoglicemia. Alte concentrazioni di glucosio riducono il potenziale osteogenico e adipogenico delle MSCs. In aggiunta, i livelli di di mRNA dei marcatori di senescenza p16 e p21 e del gene ACTA2 associato alla fibrosi aumentano significativamente nelle MSCs in iperglicemia. A questi risultati si aggiunge la presenza di un fenotipo secretorio associato alla senescenza (SASP) in condizioni iperglicemiche. In conclusione, le alterazioni metaboliche connesse al diabete alterano il profilo infiammatorio e la multipotenza delle MSCs derivate da EAT, accelerando il processo di senescenza e fibrosi.