Introduzione: È noto che soggetti normo-tolleranti (NGT) sottoposti ad OGTT, con glicemia >=155mg/dl a 1 ora (NGT-1h-high), hanno un aumentato rischio di sviluppare diabete di tipo 2 (DM2) rispetto a soggetti con glicemia a 1h <155mg/dl (NGT-1h-low). Individuare un test non invasivo, rapido ed economico per identificare i soggetti a rischio potrebbe consentire di agire precocemente sulla prevenzione del DM2. Tra i test a disposizione, il TyG-index (TyG), indice non insulino-dipendente, ha dimostrato in letteratura, una buona efficacia come indice di insulino-resistenza. Scopo del nostro lavoro è verificare un’associazione fra TyG e la condizione di NGT-1h-high. Metodi: 1474 pazienti NGT sono stati sottoposti ad OGTT. La popolazione è stata poi stratificata come NGT-1h-high (n= 904) e NGT-1h-low (n=470). Il TyG è stato calcolato secondo la formula: ln [TG (mg/dl) X FPG (mg/dl)/2]. Risultati: Per valutare il contributo indipendente del TyG alla condizione di NGT-1h-high, è stata eseguita un’analisi di regressione logistica multipla (corretta per età, genere, indice di massa corporea [BMI]), includendo TyG, glicemia a digiuno, HOMA-IR come variabili confondenti. TyG si è dimostrato il parametro maggiormente associato con un aumento del rischio di appartenere alla popolazione NGT-1h-high (OR 1.703; p<0.001). Allo scopo di individuare quali fossero i principali determinanti della glicemia a 1 ora è stata eseguita un’analisi di regressione lineare multivariata comprendenti età, genere, BMI, TyG, FPG, HOMA-IR, TG e insulinemia a digiuno (FPI). Il TyG si è rivelato influire maggiormente e in maniera significativa sulla variabilità della glicemia a 1 ora (β 0.191; p <0.001), rispetto all’HOMA-IR (β 0.159; p <0.001) e FPI (β 0.116; p <0.001). Conclusioni: TyG si è dimostrato efficace nell’identificare i soggetti NGT-1h-high anche rispetto ad altri indici già utilizzati nella valutazione dell’insulino-resistenza, come HOMA-IR. Il rapido calcolo del TyG nella routinaria pratica clinica potrebbe rappresentare un valido strumento nello screening di soggetti a rischio di sviluppare DM2.