Introduzione: questo studio è finalizzato a valutare le modalità di autogestione dell’ipoglicemia in una popolazione diabetica afferente ad un centro diabetologico universitario e quindi ad identificarne i bisogni educativi. Metodi: a 97 partecipanti (età 64±14, durata diabete 20±11 anni, 21 di tipo 1) in sala d’attesa è stato somministrato un questionario sulla gestione dell’ipoglicemia iatrogena, costituito da 20 item pertinenti a 7 domini (conoscenza; presenza e frequenza; sintomi, inavvertenza e ipoglicemie severe; informazione e formazione; uso del glucagone; trattamento; prevenzione). Risultati: l’87% dei partecipanti conosceva l’ipoglicemia e i suoi sintomi, ma solo il 15% identificava il cut-off per la diagnosi (70 mg/dl). Non vi erano differenze nello score del dominio conoscenza tra diabete di tipo 1 (T1DM) e 2 (T2DM) (Figura). Il 68% dei partecipanti riferiva di avere ipoglicemie, il 24% durante la notte. Ipoglicemie erano presenti nel 95% dei partecipanti con T1DM, nel 62% di quelli con T2DM, e nel 72% dei 52 partecipanti con T2DM in terapia insulinica. Ipoglicemie asintomatiche erano presenti nel 38% dei partecipanti con T1DM, e nel 23% con T2DM (P=0.196). Ipoglicemie severe (nell’arco della vita) erano presenti nel 43% dei partecipanti con T1DM, e nel 19% con T2DM (Chi2=5.94, P=0.051). L’85% delle persone con T1DM e il 38% con T2DM avevano ricevuto nell’ultimo anno educazione terapeutica sull’ipoglicemia (Chi2=9.63, P=0.0081). Il 56% dei pazienti in terapia insulinica non conosceva l’uso del glucagone. Dal 63% all’80% dei partecipanti rispondeva correttamente alle domande sul trattamento, dal 32% al 60% a quelle sulla prevenzione. In particolare solo il 36% dei partecipanti in terapia insulinica controllava la glicemia prima di mettersi alla guida. Gli score dei domini trattamento e prevenzione erano più alti nel T1DM rispetto al T2DM (Figura). Conclusioni: l’ipoglicemia iatrogena è comune anche nel T2DM, così come l’inavvertenza dell’ipoglicemia e l’ipoglicemia severa. Per quanto nel T1DM la gestione delle ipoglicemie sia più appropriata rispetto al T2DM, restano ancora insufficienti le conoscenze e le pratiche sul trattamento e soprattutto sulla prevenzione in entrambi i tipi di diabete.