La Malattia Renale Cronica (MRC), complicanza cronica del diabete, con una prevalenza globale stimata di circa il 10%, è associata ad un aumentato rischio di progressione allo stadio terminale, ad eventi cardiovascolari e mortalità prematura. La gestione delle complicanze associate a MRC e a RRT (Renal Replacement Therapy) hanno notevole impatto sui costi sanitari e sull’uso di risorse. Per la quantificazione degli stessi è stato sviluppato un modello di microsimulazione “Inside CKD” per modellare il carico clinico di MRC in quattro paesi europei Italia, Francia, Spagna e Regno Unito. Per ogni paese sono stati raccolti i dati demografici, di prevalenza di MRC, RRT, comorbidità e complicanze cardiovascolari. Per i dati di input non disponibili, è stato utilizzato un algoritmo predefinito in grado di identificare i dati proxy adeguati. Gli stadi di MRC sono stati definiti in base alle linee guida KDIGO 2012 e i pazienti classificati in base all’eGFR e allo stato di albuminuria. Il declino dell’eGFR descritto in letteratura è stato utilizzato per determinare il tasso di progressione della MRC. Quando possibile, la modellazione RRT è stata calibrata rispetto ai trends storici ricavati da registri renali specifici per paese. Tra il 2021 e il 2026, il modello prevede che la popolazione affetta da MRC aumenterà da 3.9M a 4.4M in Italia, da 8.4M a 9.6M in Francia, da 3.7M a 4.2M in Spagna e da 9.2M a 9.6M in UK. Entro il 2026, la prevalenza di pazienti con MRC su 100.000 persone aumenterà del 14.7% in Italia, del 12.9% in Francia, del 13.5% in Spagna e del 2.7% in UK. Inoltre, si prevede che il profilo della MRC cambierà nel tempo con incrementi negli stadi più avanzati di CKD (stadi 3b-5). Si stima che il numero annuale di casi di RRT aumenterà da 73370 a 84671 in Italia, da 90841 a 95277 in Francia, da 71873 a 77873 in Spagna e da 69796 a 74948 in UK. Le proiezioni di INSIDE CKD indicano che la prevalenza di MRC e RRT aumenterà nei prossimi 5 anni, ponendo una sfida significativa per la salute pubblica in Europa. Dovrebbero, pertanto, essere attuate politiche economico-sanitarie volte all’intervento precoce al fine di rallentare la progressione della malattia, le comorbidità ad essa associate, riducendone gli oneri economici.