Gli anticorpi monoclonali (mAb) anti-PCSK9 sono farmaci efficaci nel ridurre il colesterolo LDL e gli eventi cardio-vascolari. Una metanalisi nell’uomo, ha dimostrato che questi farmaci inducono un aumento significativo della glicemia e HbA1c. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di valutare l’effetto della terapia con mAb anti-PCSK9 sul metabolismo glucidico e sulla funzionalità β-cellulare nell’uomo. Sono stati arruolati 15 soggetti candidati alla terapia con mAb anti-PCSK9, senza diagnosi di DM. Tutti i soggetti arruolati sono stati sottoposti ad un’OGTT per glicemia, insulina e C-peptide al baseline e dopo 6 mesi di terapia, dalla quale sono stati ricavati indici surrogati di insulino sensibilità (Matsuda; OGIS). Dai valori del C-peptide, attraverso l’analisi mediante modelli matematici di secrezione insulinica è stato inoltre ricavata la β cell glucose sensitivity (βGS). Il Matsuda index (pre 3,5±1,6 post 3,5±1,3 mL min-1kg-1 p:NS) e l’OGIS (pre 374,4±68,1 post 400,2±47,3 ml min-1m-2 p:NS), sono risultati invariati tra la valutazione basale e post-terapia. Un significativo incremento è stato riscontrato per la βGS (pre 85,3±65,4, post 118,6±70,9 pmol min-1m-2mM-1 p:0,06). I soggetti arruolati sono stati inoltre suddivisi in base all’assunzione di statine, e al valore mediano di BMI, FPG e Matsuda. In quelli che assumevano statine (9/15) non son state riscontrate differenze nella βGS rispetto a chi non le assumeva. È stato riscontrato un valore significativamente maggiore di βGS in chi aveva BMI più alto (pre 85,37±25 post 118,62±27 pmol min-1m-2mM-1 p=0,007), FPG più alta (pre 106,7±87,9; after 150,1±87,9 pmol min-1m-2mM-1 p=0,05) e un piccolo incremento della βGS, sebbene non significativo in chi aveva Matsuda ridotto (pre 131,4±70 post 170,8±93 pmol min-1m-2mM-1 p=0,08). I risultati del nostro studio, sebbene preliminari e provenienti da un campione ridotto, suggeriscono che gli mAb anti-PCSK9 non solo sono una terapia sicura per la funzione β-cellulare, ma che potrebbero indurne un beneficio, soprattutto in pazienti obesi e con più alta glicemia digiuno, garantendo inoltre anche un effetto protettivo per i pazienti in terapia con statine.