Obiettivo: L’albumina glicata (GA) riflette il controllo glicemico a breve termine, ma sono disponibili pochi dati sulla sua associazione con endpoint clinici. Lo scopo di questo studio è valutare l’associazione tra i livelli di GA e la mortalità per tutte le cause e cardiovascolare nelle persone con e senza una precedente diagnosi di diabete. Metodi: I livelli sierici di GA sono stati misurati in 12147 persone della popolazione generale (1319 con e 10828 senza diabete) che hanno partecipato ai cicli 1999-2004 del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). Abbiamo valutato l’associazione tra GA e mortalità per tutte le cause e cardiovascolare fino a dicembre 2015 collegando i dati NHANES con i dati del National Death Index. Le associazioni sono state confrontate con quelle osservate per l’emoglobina A1c (HbA1c). Risultati: Dopo un follow-up mediano di 13 anni, 2785 partecipanti (619 con e 2166 senza diabete) sono deceduti, 651 per cause cardiovascolari. I modelli di rischio proporzionale di Cox aggiustati per diversi fattori confondenti hanno mostrato che livelli basali più elevati di GA erano significativamente associati a una maggiore incidenza di entrambi gli esiti nei partecipanti con (tutte le cause: HR 1,03, IC 95% 1,01-1,04; cardiovascolare: HR 1,04, IC 95% 1,02 -1,07) e senza diabete (tutte le cause: HR 1,05, IC 95% 1,03-1,08; cardiovascolare: HR: 1,08, IC 95% 1,02-1,14); abbiamo riscontrato una tendenza all’aumento della mortalità con l’aumento dei livelli di HbA1c nei pazienti con diabete noto, ma non nei partecipanti senza. Conclusioni: Affinché una nuova misura di compenso glicemico possa essere considerata utile, la sua associazione con esiti clinici a lungo termine è di grande importanza. Abbiamo dimostrato che la GA è associata alla mortalità nella popolazione generale indipendentemente da una precedente diagnosi di diabete.