L’identificazione sull’endotelio di recettori FcγR, che sono attivati dalla CRP, ha fatto ipotizzare un loro ruolo nella disfunzione endoteliale (ED). I recettori FcγR sono attivati dalla porzione Fc delle Ig, ma non è noto se le Ig svolgono un ruolo nello sviluppo della ED. I pazienti con immunodeficienza comune variabile (CVID) presentano bassi livelli di Ig circolanti e la loro somministrazione endovenosa (IVIG) ogni 3 settimane è usata per correggere tale deficit. LA CVID è un modello ideale per chiarire il ruolo svolto dalle Ig nella regolazione di EF e IR in vivo.
Il nostro scopo è stato di chiarire il ruolo delle Ig circolanti nella regolazione della EF e dell’IR. Abbiamo studiato 36 pazienti con CVID, 11 naive, mai trattati (NT) e 25 che avevano ricevuto l’ultima IVIG 5 settimane prima dello studio basale (IVIG-T), e 13 soggetti sani di controllo (HC). In tutti è stata misurata la EF flusso mediata (FMD) dell’arteria brachiale in condizioni basali e, nel gruppo IVIG-T, 1, 7, 14 e 21 giorni dopo IVIG. Prima e 14 e 21 giorni dopo IVIG abbiamo misurato anche l’HOMA-IR index. La FMD in NT e IVIG-T al basale era simile (6.3±1.0% vs 7.5±0.6, p=NS, M±SE), ma significativamente ridotta rispetto a HC (9.4±0.9%, p<0.05). Nei pazienti IVIG-T, la FMD aumentava dopo IVIG a 10.4±0.7% e 10.1±0.6%, 1 e 7 giorni dopo l’infusione, rispettivamente (p<0.001 vs basale), per ritornare ai valori basali 14 e 21 giorni dopo (8.0±0.5 e 7.4±0.6, rispettivamente, p=NS). HOMA-IR si riduceva significativamente dopo IVIG (da 2.12±0.38 a 1.33±0.21 e 0.97±0.14 dopo IVIG, a 14 e 21 giorni, rispettivamente, p=0.01 vs basale). Per chiarire gli effetti di Ig sulla EF abbiamo misurato la produzione di ossido nitrico (NO) nelle cellule endoteliali isolate (HCAEC) con DAF-FM DA, un colorante fluorescente sensibile all’NO. L’esposizione delle HCAEC alle Ig induceva la produzione di NO in modo dipendente dalla concentrazione e dal tempo di esposizione, con un picco a 30 min e alla concentrazione di 15 mg/ml. In conclusione, le Ig aumentano la produzione di NO stimolando direttamente le cellule endoteliali, migliorando EF e IR in vivo nell’uomo. Tale osservazione supporta un loro ruolo tonico antiaterogeno e fornisce un nuovo modello per il trattamento e la prevenzione delle CVD.