La chirurgia bariatrica ha effetti positivi sulla funzione renale in soggetti obesi; scarsi sono gli studi che abbiano misurato, e non stimato, filtrato glomerulare (GFR) e flusso plasmatico renale (RPF). Scopo dello studio è stato misurare la variazione di GFR post-intervento in relazione alla emodinamica vascolare pre-chirurgia.
20 soggetti con obesità grave sono stati studiati prima e ad un anno dall’intervento di bypass gastrico, misurando GFR e RPF, rispettivamente con clearance dello ioexolo ed infusione di ippurato. Mediante metodica ultrasonografica sono state effettuate misurazioni di indice di resistività renale basale (RI), dinamico (DRIN), misure di grasso viscerale renale e valutazione vascolare sistemica con misura della stiffness arteriosa e della vasodilatazione endotelio-dipendente ed indipendente. Prima dell’intervento i soggetti (età: 45±13 anni, M/F: 4/16, BMI: 45.3±7.5 kg/m2) presentavano un GFR misurato (mGFR) medio di 89.1±16.2 ml/min/1.73m2 e GFR stimato CKD-EPI (eGFR) pari a 94.9±22.4 ml/min/1.73m2. Al follow-up, il BMI si riduceva del 30%; mentre eGFR non variava significativamente, mGFR aumentava (101.9±19.5 ml/min/1.73m2, p=0.001); RPF non variava. Tra i parametri vascolari, RI diminuiva (0.62±0.05 vs 0.59±0.05, p=0.04), mentre DRIN non variava. Anche il grasso peri e pararenale era significativamente ridotto. Tra i fattori emodinamici renali basali (mGFR, RPF, RI e DRIN), RI era l’unico predittore della variazione del mGFR, anche dopo aggiustamento per variazioni di pressione (PA) media e BMI (β=-0.82, p=0.01); RI rimaneva predittore anche in un modello comprendente misure ecografiche del grasso totale e renale (β=-0.56, p=0.04). I dati vascolari sistemici mostravano un miglioramento della stiffness arteriosa (PWV: 8.34±1.13 vs 7.40±1.12, p=0.03) e della funzione endotelio-dipendente (FMD: 4.55±2.56 vs 6.90±2.30%, p=0.004). In soggetti obesi con funzione renale preservata, la riduzione di peso indotta da chirurgia induce un miglioramento della GFR e della stiffness renale e sistemica. Una minore resistenza intravascolare renale risulta il più efficiente predittore del miglioramento della funzione renale, indipendentemente dalla perdita di peso e dalla riduzione di PA.