La chirurgia bariatrica è un’opzione terapeutica efficace e durevole nel tempo nella gestione di individui con obesità severa e le sue complicanze. Ciononostante alcuni pazienti non ottengono la riduzione ponderale o gli effetti metabolici attesi, suggerendo l’esistenza di una condizione definita come resistenza alla chirurgia bariatrica. Le cause di questo risposta variabile non sono ancora state definite ma l’insulino resistenza, l’iperglicemia e la fitness metabolica pre-operatorie sono stati suggeriti essere potenziali candidati. Per testare questa ipotesi abbiamo quindi valutato retrospettivamente l’associazione tra la riduzione ponderale ottenuta a 6, 12 e 24 mesi dopo bendaggio gastrico in 63 pazienti obesi non diabetici (74% donne, età: 44±12 anni, BMI: 45±12 kg/m2) e HOMA-IR, emoglobina glicata dispendio energetico a riposo (REE misurata con calorimetria indiretta) e indici di livello di attività fisica al lavoro, nel tempo libero e sportiva (questionario) raccolti prima dell’intervento. La riduzione ponderale ottenuta da questi pazienti è stata del 14±6%, del 17±10% (51 al follow-up) e del 19±11% (34 al follow-up) a 6, 12 e 24 mesi rispettivamente. La riduzione ponderale correlava in modo direttamente proporzionale con HOMA-IR a 6, 12 e 24 mesi (r=0.27, r=0.36 e r=0.52 rispettivamente; p<0.03) e con la REE a 24 mesi (r=0.32; p<0.05). L’analisi multivariata individuava solo l’HOMA-IR come variabile indipendente associata alla riduzione ponderale e questa associazione era più robusta con la riduzione a 24 mesi dall’intervento (r=0.54; p<0.002). Non si osservava alcuna correlazione con l’emoglobina glicata e l’indice di attività fisica (entrambe correlati con HOMA-IR). In conclusione, questi dati supportano l’ipotesi secondo la quale l’insulino resistenza influisce sulla riduzione ponderale indotta dall’intervento di bendaggio gastrico dimostrando che il beneficio maggiore è stato ottenuto nei pazienti con un grado di insulino resistenza più severo.