L’irisina è un ormone secreto dal muscolo scheletrico in grado di migliorare l’omeostasi metabolica. I suoi livelli sierici sono ridotti nel diabete mellito di tipo 2 (DMT2), mentre la sua somministrazione migliora il controllo glicemico in topi diabetici. L’irisina esercita effetti benefici a livello delle β-cellule pancreatiche, agendo positivamente sulla loro sopravvivenza e funzione, sia in vitro che in vivo in topi sani. L’irisina, inoltre, è in grado di ripristinare i difetti funzionali tipici delle isole di pazienti con DMT2. Tuttavia, gli effetti della somministrazione in vivo di irisina sulle isole pancreatiche di topi diabetici non sono noti. Topi C57Bl/6 di 6 settimane sono stati resi diabetici mediante somministrazione di una dieta ad alto contenuto di grassi (HFD) per 10 settimane e singola iniezione intraperitoneale di streptozotocina (STZ, 100 mg/Kg), e infine trattati con 0,5 μg/g di irisina o veicolo, per 14 giorni. Topi alimentati con dieta standard (SD) sono stati utilizzati come controllo. Sono stati valutati i parametri clinici di tolleranza al glucosio, glicemia, peso corporeo, nonché l’architettura e la funzionalità endocrina del pancreas. Topi HFD/STZ hanno mostrato intolleranza al glucosio e livelli più elevati di glicemia a digiuno e peso corporeo rispetto ai controlli; inoltre, i topi HFD/STZ hanno mostrato una riduzione della GSIS, del contenuto di insulina (-60%), del volume delle isole (-78%) e dell’area α-cellulare (-35%), ma un aumento dell’area β-cellulare (+54%). Il trattamento con irisina ha migliorato significativamente il profilo glico-metabolico e il peso corporeo dei topi HFD/STZ, e nell’isola pancreatica ha largamente ripristinato il contenuto di insulina (+36%), il volume delle isole (+61%), il volume dell’area β-(+34%) e α-cellulare (-49%), oltre a indurre un aumento della proliferazione β-cellulare di circa 9 volte. In conclusione, la somministrazione di irisina in vivo in topi diabetici migliora la massa funzionale β-cellulare e riduce la massa β-cellulare, inducendo un miglioramento dell’omeostasi glicemica.