La coesistenza di sindrome metabolica (MetS) aumenta il rischio di complicanze micro- e cardiovascolari (CV) e di mortalità nel diabete tipo 1 (DMT1). Dati simili non sono disponibili nella nostra popolazione. Pazienti e Metodi: abbiamo valutato la relazione tra un MetS severity score (MetS-z, calcolato con equazione derivata da WC, PA, HDL e TG, ma non glicemia) e mortalità per tutte le cause in 774 DMT1 (40.2±11.7 anni; DD 19.4±12.2 anni; HbA1c 7.83±1.18%) seguiti per 10.6±2.5 anni. Risultati: il MetS-z medio era -0.50±0.67 (mediana -0.58; IQR -0.96,-0.15). Dopo divisione in quartili di MetS-z, rispetto a Q1, i Q2-4 avevano maggiore età, BMI, WC, PAD, glicemia, A1c, colesterolo totale, LDL, nonHDL, TG, acido urico, fibrinogeno (p<0.0001) e ACR (p=0.005), con riduzione di HDL (p<0.0001) e eGFR (p=0.006). Con il MetS-z aumentavano la frequenze di eventi CV (1.0, 4.6, 6.2 e 9.3%; p=0.003), di eGFR<60 ml/min/1.73m2 (p=0.038), di ACR (p=0.007), di retinopatia (p=0.003), ma anche i trattamenti con anti-ipertensivi, RAS-bloccanti, statine e anti-aggreganti (p<0.0001). Al follow-up, 52 individui morivano (6.7%; 6.36 x1000 persone/anno). La mortalità aumentava con MetS-z: Q1: 2.1%; Q2: 5.7% (HR: 3.10, 95%CI 0.99-9.75); Q3: 5.7% (2.78, 0.88-8.73); Q4: 13.5% (7.02, 2.45-20.12; K-M, p<0.0001). Dopo correzione Cox per età (HR 1.08, 1.06-1.11, p<0.0001) e sesso (M, p=0.059), gli HR dei quartili di MetS score (p=0.020) erano: Q2: 2.591, 0.82-8.15; Q3: 1.94 0.61-6.12; Q4: 4.24, 1.46-12.31; p=0.008. Dopo correzione per età (p<0.0001), sesso (p=0.022), DD, BMI, HbA1c, LDL, CVD, retinopatia, eGFR (p=0.013) e ACR (p<0.001) gli HR dei quartili di MetS-z (p=0.047) erano: Q2: 3.36 (95% CI 1.05-10.76, p=0.041); Q3: 2.21 (0.69-7.08); Q4: 4.05 (1.40-11.75; p=0.01). Dopo ulteriore correzione per WC, PAS, TG e HDL incluse nell’equazione, rimanevano predittori indipendenti di mortalità: età, sesso, eGFR e ACR, mentre gli HR dei quartili di MetS-z (p=0.056) erano: Q2: 3.18 (0.99-10.19, p=0.051); Q3: 2.105 (0.66-6.75); Q4: 3.87 (1.33-11.23; p=0.013). Conclusioni: nel DMT1, MetS si conferma un fattore di rischio per CVD e mortalità. MetS-z potrebbe essere uno strumento utile per una più efficace stratificazione del rischio anche nel DMT1.