La transizione dal centro diabetologico pediatrico a quello dell’adulto rappresenta una fase critica caratterizzata da un radicale cambiamento per il giovane affetto da diabete tipo 1 (DM1). In tale fase si assiste spesso ad un peggioramento degli outcomes con aumentato rischio di complicanze, elevata discontinuità di cura e dispersione e conseguente deterioramento del compenso metabolico. Scopo del nostro studio è stato quello di valutare il compenso metabolico in 122 pazienti con DM1 [82/40 M/F, età media 25.1±5.7 (SD) anni, durata media di malattia 17.2±8.1 anni, HbA1c 7.9%±1.4], durante la fase di transizione dal centro di pediatria a quello dell’adulto presso la nostra struttura. Al momento della transizione 102 pazienti effettuavano terapia insulinica multiniettiva (MDI) e 20 mediante microinfusore (CSII). Il processo di transizione è stato attuato nell’ambito di uno specifico ambulatorio della transizione secondo il protocollo della Consensus Statement of American Academy of Pediatrics, American Academy of Family Physicians e dell’American College of Physicians. I risultati a 3 e a 6 mesi hanno mostrato un miglioramento del compenso metabolico con riduzione significativa dell’HbA1c nell’intero campione [Δ HbA1c 0-3 mesi: -0.3% (p<0.05), Δ HbA1c 0-6 mesi: -0.5% (p<0.02)] così come nelle diverse fasce di età [15-20, 21-30 e >30 anni (p<0.05, p<0.001, p<0.02, rispettivamente)]. Al baseline le femmine mostravano un peggior compenso metabolico rispetto ai maschi (HbA1c: 8.3%±1.5 vs. 7.6%±1.1, p=0.005) che è stato confermato alla fine del periodo di valutazione (HbA1c: 7.9%±1.0 vs. 7.1%±0.8, p<0.001). Infine, alla fine dei 6 mesi di presa in carico il 27% dei pazienti era in terapia con CSII rispetto al 16% del periodo pre-transfer. I nostri dati dimostrano che la transizione dal centro pediatrico a quello dell’adulto favorisce una significativa riduzione dell’HbA1c già entro il primo semestre dalla presa in carico. Tale miglioramento è in parte dovuto allo switch a CSII e al rapporto con il team diabetologico dell’adulto più adatto a soddisfare le esigenze dei giovani adulti, come mostrato dall’assenza di dispersione e drop-out nel follow-up dei pazienti.