Introduzione: La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una problematica crescente anche nei pazienti con diabete tipo 1 (DT1) ed è associata a complicanze micro- e macro-vascolari. Abbiamo valutato se diverse modalità di somministrazione di insulina (iniezioni multiple giornaliere [MDI] o infusione sottocutanea continua di insulina [CSII]) possono influenzare gli indici di NAFLD. Materiali e metodi: Abbiamo condotto uno studio trasversale su 658 pazienti con DT1 (37±13 anni, 51% maschi, HbA1c 7,8±1,2%, indice di massa corporea 25±4 kg/m2) che non avevano una storia di consumo eccessivo di alcol o altra epatopatia cronica secondaria, e che afferivano all’Unità di Diabetologia di un Ospedale Universitario. La NAFLD è stata valutata mediante il Fatty Liver Index (FLI) e l’Hepatic Steatosis Index (HSI). Le differenze negli indici di NAFLD tra i pazienti con MDI o CSII sono state valutate mediante analisi univariata, aggiustata per possibili fattori confondenti. Risultati: I pazienti in CSII (n=259) differivano da quelli in MDI (n=399) per la distribuzione di genere (uomini: 47 % vs 55%, p=0,046), durata del diabete (22±11 vs 18±12; p<0,001), prevalenza di retinopatia (26% vs 18%, p=0,018) e nefropatia (15% vs 10%, p=0,035), rispettivamente. Secondo l’analisi univariata aggiustata per sesso e durata del diabete, i pazienti in CSII avevano livelli significativamente più bassi di HSI (36±5 vs 37±6; p=0,003), FLI (20±21 vs 25±24; p=0,003), circonferenza vita (85 ±12 vs 87±14 cm; p=0,047), trigliceridi (76±44 vs 85±60 mg/dl; p=0,035) e dose giornaliera di insulina (0,53±0,22 vs 0,64±0,25 UI/kg di peso corporeo; p <0,001). Conclusioni: I pazienti con DT1 in CSII hanno presentato indici di NAFLD migliori, nonostante una maggiore durata del diabete e una maggiore prevalenza di complicanze microvascolari del diabete. Dosi giornaliere di insulina più basse e distribuite più fisiologicamente con la CSII possono aver contribuito a una migliore regolazione delle vie lipogeniche che determinano l’eccesso di grasso epatico.