Introduzione: il position statement della Società Italiana di Diabetologia relativo all’appropriatezza degli esami di laboratorio del 2016 evidenzia l’utilità di dosare il TSH (Thyroid-Stimulating-Hormone) in donne con diabete gestazionale (GDM) per identificare la presenza di un possibile ipotiroidismo clinico e subclinico, e consentire una precoce terapia sostitutiva con benefici sugli esiti ostetrici, materni e fetali. Scopo: lo studio vuole valutare la frequenza di esecuzione di screening del TSH in gravidanze complicate da GDM e valutare i livelli di TSH secondo i valori normativi per trimestre di gravidanza (American Thyroid Association – American Endocrine Society). Materiali e Metodi: sono stati analizzati i dati anamnestici, antropometrici ed ematochimici. raccolti dalle cartelle cliniche di tutte donne con GDM, seguite presso l’Ambulatorio di Diabete e Gravidanza dell’ASST Bergamo Ovest dal 1 Gennaio 2014 al 30 Maggio 2017. Risultati: delle 448 cartelle cliniche esaminate, in 257 (57.36 %) era presente almeno un dosaggio del TSH eseguito in gravidanza. L’età media delle pazienti era 35.1±5.5 anni (media±DS), il peso pregravidico 69.9±15.7 Kg, BMI 26.7±6 Kg/m2. Il valore di TSH medio era 2.1±1.5 mUI/ml. Presentavano una patologia tiroidea 45 gravide (17.5%), di cui pregravidica 19 pazienti (42.2%) e dignosticata in gravidanza per le restanti 26 (57,8%). Nel primo trimestre solamente 12 pazienti (4,6%) hanno effettuato il dosaggio del TSH, di cui il 3% presentava un valore superiore al target consigliato per epoca gestazionale (<2.5), nel secondo trimestre il 16% aveva il TSH>3 e nell’ultimo trimestre il 23,3% aveva valori di TSH maggiori al range di riferimento per l’epoca gestazionale suggerito dalle Linee Guida.
Conclusioni: lo studio ha evidenziato la necessità di effettuare il dosaggio del TSH in gravidanza più frequentemente. In particolare è opportuno intensificare lo screening nel primo trimestre per poter intervenire tempestivamente con l’adeguata terapia.