Semaglutide è l’unico GLP1-RA disponibile sia in formulazione iniettiva sia orale. L’obiettivo dello studio è stato quello di descrivere le caratteristiche dei pazienti nei quali è stata prescritta terapia con semaglutide iniettiva o orale, al fine di valutare eventuali differenze nel profilo prescrittivo delle due formulazioni. Materiali e metodi: Sono stati raccolti retrospettivamente i dati biochimici e clinici relativi ai pazienti ai quali è stata prescritta semaglutide orale o iniettiva nel periodo compreso dal 01/09/2021 al 31/03/2022 presso l’AUSL Toscana Sud Est (S.O. Misericordia Grosseto e S.O. San Donato Arezzo) e l’AOU Senese. Risultati: Dei 220 pazienti inclusi nello studio (età media 63±10 anni, M/F 136/84, durata del diabete 10±9 anni, indice di massa corporea (IMC) 33,0±7,4 Kg/m2, HbA1c 7,9±1,4%, pressione arteriosa (PA) sistolica 142±20 mmHg; PA diastolica 81±11 mmHg) il 41% (n. 90/220) ha intrapreso terapia con semaglutide orale, mentre semaglutide iniettiva è stata prescritta nel 59% (n. 130/220) dei casi. La quasi totalità della popolazione presentava un rischio cardiovascolare alto o altissimo (98,1%, in accordo alla Consensus ESC/EASD 2019) e il 15.5% aveva storia di pregresso evento cardiovascolare. La terapia con semaglutide è stata prescritta in associazione a sola metformina nella maggior parte dei pazienti (53.2%). Inoltre, il numero medio di farmaci non antidiabetici in atto al momento della prescrizione era 2,9±2,1. I pazienti nei quali è stata prescritta terapia con semaglutide orale avevano un minor IMC (29,3±4.7 vs 35.5±7,9; p<0,0001), più bassi livelli di PA sistolica (136±17 mmHg vs 144±21 mmHg, p<0,05) ed una durata di malattia più lunga (12±9,5 vs 8,9±9, p<0,02). Inoltre la prevalenza di obesità era minore nella popolazione trattata con semaglutide orale (43,2% vs 72,4%). Non è risultato significativamente differente il numero di farmaci non antidiabetici assunti dai pazienti. Conclusioni: È stata osservata una più frequente prescrizione di semaglutide orale nei soggetti con minor IMC, minor PA sistolica e più lunga durata di malattia. Inoltre, la differenza di prevalenza di obesità tra le due popolazioni suggerisce che la formulazione iniettiva sia stata preferita nei soggetti in cui era necessario ottenere un maggior calo ponderale.