Razionale e scopo: nei pazienti con T2DM l’obesità è un fattore di rischio cardiovascolare indipendente. I pazienti trattati con analoghi dell’insulina vanno spesso incontro a incremento di peso con aumento del rischio cardiovascolare. Scopo dello studio è stato verificare se l’uso di exenatide LAR consente di sospendere il trattamento insulinico intensivo in pazienti con T2DM obesi; è stato verificato anche l’effetto sul controllo glicemico e peso corporeo. Materiali e metodi: i pazienti sono stati reclutati presso la UOC di Endocrinologia del nostro ospedale e seguiti per sei mesi. Gruppo A (20 pazienti): la terapia insulinica è stata progressivamente sospesa e sostituita con exenatide LAR, gliclazide RM e metformina in relazione al compenso glicemico. Venivano valutati peptide C, lipasi, amilasi e calcitonina. Gruppo B (20 pazienti): 20 pazienti in terapia insulinica iniettiva confrontabile per grado di obesità e compenso glicemico in cui la terapia insulinica veniva adattata per migliorare il compenso glicemico. Venivano valutati, inoltre, la durata di malattia e, ai tempi 0 e dopo sei mesi, HbA1c, peso corporeo e assetto lipidico. Risultati: le caratteristiche cliniche dei pazienti e i risultati dello studio sono espressi nella tabella. In tutti i pazienti i valori di GFR, lipasi e amilasi erano nei limiti. Gruppo A: Il trattamento con exenatide LAR è risultato ben tollerato in tutti i pazienti. 17 pazienti hanno raggiunto un soddisfacente compenso metabolico (HbA1c < 8.0%) e tutti hanno riportato riduzione del peso (tra 0 e 16 kg in sei mesi). Due pazienti hanno interrotto per peggioramento del compenso glicemico (entrambi con valori di peptide-C < 0,3). Un paziente ha sospeso il trattamento per scarsa compliance. In un paziente la calcitonina è risultata elevata. Gruppo B. Nei pazienti trattati con insulina si è osservato aumento del peso corporeo e stabilità dei valori di HbA1c. Conclusioni: nei pazienti obesi affetti da T2DM in trattamento insulinico l’uso di exenatide retard, ha consentito la sospensione del trattamento insulinico nei pazienti con valori di peptide C nella norma indipendentemente dalla durata di malattia; in questi pazienti ha determinato miglioramento del compenso glico-metabolico e indotto significativa riduzione del peso.