Abstract
Il monitoraggio in continuo della glicemia (CGM) fornisce informazioni importanti per migliorare i target glicemici nei pazienti con diabete. Abbiamo condotto una metanalisi di studi clinici randomizzati controllati (RCTs) che confrontavano gli effetti del CGM sul controllo glicemico rispetto ad altri sistemi convenzionali di monitoraggio della glicemia in pazienti con diabete tipo 1 e tipo 2. Abbiamo condotto una ricerca su database elettronici fino a Giugno 2019 per identificare tutti gli RCTs che avevano come outcomes le variazioni dell’HbA1c, del tempo speso nel target glicemico (TIR), del tempo speso in ipoglicemia (TBR) e di quello in iperglicemia (TAR) e della variabilità glicemica espressa come coefficiente di variazione (CV). È stato utilizzato un modello a effetti random per calcolare la differenza media pesata (WDM) con intervalli di confidenza al 95%. Sono stati identificati 15 RCTs, della durata di 12-36 settimane, per un totale di 2461 pazienti. Comparato all’automonitoraggio strutturato, l’uso del CGM risultava associato ad una riduzione nella HbA1c (WMD=−0.17%, 95% CI −0.29 to −0.06, I2=96.2%), ad un aumento del TIR (WMD=70.74 min, 95% CI 46.73 to 94.76, I2=66.3%), e diminuzione nel TAR, TBR e CV, con eterogeneità tra gli studi. All’analisi di sottogruppo pre-specificata, il real-time CGM si associava alla maggiore discesa dei livelli medi di HbA1c, (WMD=−0.23%, 95% CI −0.36 to −0.10, p<0.001), TIR (WMD=83.49 min, 95% CI 52.67 to 114.30, p<0.001) e TAR, mentre il monitoraggio glicemico intermittente e la pompa integrata con sensore erano associati alla maggiore discesa del TBR. Il CGM migliora il controllo glicemico allargando il TIR e riducendo il TBR, il TAR e la variabilità glicemica nel diabete di tipo 1 e tipo 2.
Tipo: PD
Codice: 152