Abstract
Il monitoraggio in continuo della glicemia (CGM) genera un nuovo valore di glucosio ogni 5 minuti mostrando pattern glicemici non rilevati con l’automonitoraggio convenzionale. Scopo di questo studio è stato valutare se, in soggetti ad alto rischio di diabete, il CGM riesca a rilevare alterazioni della glicemia che resterebbero misconosciute con il test di tolleranza con glucosio orale (OGTT). 29 pazienti acromegalici che non assumevano farmaci per il diabete sono stati sottoposti a dosaggio di HbA1c, a OGTT con glucosio 75 g e quindi a CGM con il sistema professionale iPro2 (Medtronic) per 7 giorni. Ai pazienti è stato chiesto di seguire una dieta equilibrata, evitare esercizio fisico intenso e misurare la glicemia capillare prima dei 3 pasti principali con un glucometro. È stata posta diagnosi di: alterata glicemia a digiuno (IFG) se in almeno 2 dei giorni di monitoraggio si erano verificati eventi di glucosio del sensore (GS) ≥100 mg/dl della durata di ≥20 minuti nell’ora precedente la colazione; ridotta tolleranza glicidica (IGT) se in almeno 2 dei giorni di monitoraggio si erano verificati eventi di GS ≥140 mg/dl nelle 3 ore successive ai pasti; diabete mellito (DM) se in almeno 2 dei giorni di monitoraggio si erano verificati eventi di GS ≥126 mg/dl nell’ora precedente la colazione e/o ≥200 mg/dl nelle 3 ore successive ai pasti. Sono state utilizzate soltanto le giornate con ≥3 glicemie di calibrazione e differenza assoluta media (MAD) accettabile. L’OGTT ha individuato 12 pazienti con normale tolleranza glicidica (NGT) (41,4%), 3 con IFG (10,3%), 4 con IGT (13,8%), 2 con IFG e IGT (6,9%), e 8 con DM (27,6%). Il CGM ha individuato 3 pazienti con NGT (10,4%), 6 con IFG (20,7%), 2 con IGT (6,9%), 9 con IFG e IGT (31%), e 5 con DM (17,2%); per 4 pazienti (13,8%) i dati non erano sufficienti a formulare una diagnosi. In particolare, in 12 pazienti classificati NGT secondo l’OGTT, il CGM ha individuato 5 casi di IFG, un caso di IGT e un caso di IFG e IGT (Figura 1). I pazienti classificati come NGT, IFG, IGT, IFG e IGT e DM sulla base del CGM hanno presentato valori crescenti di HbA1c (p<0,05). Pertanto, in pazienti ad alto rischio di diabete come i soggetti acromegalici, il CGM professionale può mostrare alterazioni della glicemia non rilevate dall’OGTT.
Tipo: CO
Codice: 2