Background: il diabete di tipo 1 (DT1) è caratterizzato dalla presenza di autoanticorpi, marcatori essenziali per la diagnosi, ma non necessariamente espressione di danno delle β-cellule. A oggi non sono stati ancora identificati biomarcatori di danno insulare di facile utilizzo nella routine clinica. Studi recenti propongono il dosaggio di specifici microRNA (miRNA) selettivamente espressi nelle isole pancreatiche e rilasciati in circolo in seguito a danno β-cellulare. In particolare, Seyhan et al hanno dimostrato che soggetti con DT1 presentavano livelli di miR-375 significativamente aumentati rispetto a diabetici insulino-resistenti e controlli sani. Scopo: valutare i livelli sierici di miR-375 in una popolazione sarda di soggetti affetti da DT1 e controlli sani. Metodi: sono stati selezionati 49 soggetti con DT1 neodiagnosticati e 48 controlli sani. Sono stati valutati i parametri clinici e i livelli di autoanticorpi specifici per DT1 (GADA, IA2, IAA, ZnT8); i controlli sono stati sottoposti a OGTT. Dosaggio miR-375: L’RNA totale è stato estratto dal siero e i microRNA ottenuti sono stati retrotrascritti insieme ai specifici primer del miR-375. Il cDNA ottenuto è stato amplificato per la quantificazione del miR-375. I campioni sono stati analizzati in duplicato e i valori di Ct (cycle threshold) sono stati determinati automaticamente dal software di analisi. Risultati: i soggetti con DT1 presentavano livelli aumentati di MiR-375 rispetto ai controlli (34830,78±91676 vs 26386,41±33989 copies miR-375/ml). Tali livelli correlavano con aumentati livelli di anticorpi specifici GADA (r=0.25, p=0.064) e IAA (r=0.30, p=0.035) e con ridotti valori di c-peptide (r=-0.39, p=0.029) nei diabetici. Inoltre, nei controlli, i livelli di MiR-375 correlavano con la glicemia a 120′ più elevata (r=0.33, p=0.024). Conclusioni: questo studio dimostra che i pazienti con DT1 neodiagnosticati presentano livelli sierici di MiR-375 aumentati, in particolare in relazione ai titoli anticorpali e ai valori di c-peptide, suggerendo un possibile ruolo come biomarcatori di danno β-cellulare.