Background: La Neuropatia Diabetica rappresenta una complicanza del Diabete Mellito che porta ad una degenerazione del Sistema Nervoso Periferico. A causa del processo di glicosilazione non enzimatica, inoltre, il paziente diabetico presenta un ispessimento a livello delle strutture tendinee e legamentose che compromettono il funzionamento dell’Aponevrosi Plantare e del Tendine d’Achille, con conseguente deficit del Sistema Achilleo-plantare e del Windlass Mechanism, fondamentale per una deambulazione fisiologica e funzionale sul piano sagittale. Obiettivo: Lo scopo di questo studio è quello di verificare gli effetti della neuropatia diabetica sui parametri spazio-temporali e cinetici della deambulazione attraverso l’uso di sensori inerziali. Questi sensori ci consentono di verificare la presenza di un pattern di cammino alterato in questa popolazione di pazienti e verificarne le differenze in base alla classe di rischio ulcerativo. Materiali e metodi: In questo studio sono stati reclutati soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 o 2 con Classe di Rischio Ulcerativo 0,1,2,3. I soggetti sono stati sottoposti ad una raccolta anamnestica, seguita da una valutazione a catena cinetica aperta (valutazione funzionale biomeccanica di Anca, Tibio-tarsica e I Metatarso-falangea) e chiusa (Foot Posture Index a 6 voci) e conclusa da un esame strumentale mediante solette con sensori inerziali. Discussione: Questo studio rappresenta un’indagine con i sensori inerziali per l’inquadramento del paziente diabetico neuropatico. Attraverso questa indagine siamo in grado di registrare le alterazioni dei parametri spazio-temporali e cinematici della deambulazione e di metterle in relazione con un deficit delle articolazioni che hanno movimento sul piano sagittale. Conclusioni: I risultati evidenziano una correlazione statisticamente significativa tra la limitazione di movimento in intrarotazione dell’articolazione dell’Anca e la velocità e lunghezza del passo bilaterale. Dai dati raccolti, inoltre, è stata anche osservata una riduzione dei valori angolari di prono-supinazione del piede ed una maggiore attivazione dei flessori dell’anca in fase propulsiva.