I meccanismi che sottendono a condizioni di disfunzione epatica, quali la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), frequentemente associate a obesità e diabete, non sono ancora completamente noti, anche se numerose evidenze suggeriscono che sia la glucotossicità che la lipotossicità contribuiscano alla loro patogenesi. In questo studio, abbiamo trattato un modello di epatociti umani, le cellule Huh7, con elevate concentrazioni di glucosio (30 mM, HG) o in presenza di palmitato (0,5 e 1 mM, PA) per mimare tali condizioni. Le cellule di controllo sono state incubate, rispettivamente, in presenza dello zucchero metabolicamente inerte, mannitolo (M) o della soluzione contenente BSA e NaCl (S) utilizzata per solubilizzare il palmitato e consentire una sua adeguata dispersione nel mezzo di coltura. Tutti i trattamenti promuovevano l’attivazione della chinasi pro-infiammatoria Jnk (+46±4% per HG vs. M; +19±0,8% per PA 0,5 mM vs S e +75±9,9% per PA 1 mM vs S, p<0,05, n=3); l’esposizione a HG causava inoltre una significativa induzione dello stress del RE, come dimostrato dall’incremento dei livelli di espressione del marker Bip, già dopo 24 ore, (+136±025, p<0,05 HG 30 mM vs M, n=6). Al contrario, non si osservavano variazioni di nessuno dei principali indicatori di una incontrollata risposta di stress del RE quando le Huh7 venivano trattate con PA. Poiché esistono evidenze che i farmaci della classe degli agonisti del recettore del GLP-1 siano in grado di rallentare la progressione della NAFLD, abbiamo poi voluto valutare se il trattamento con exendin-4 (10 e 100 nM, EX-4) fosse in grado di attenuare l’attivazione dello stress del RE causata dall’esposizione ad elevate concentrazioni di glucosio. Nessuna delle due dosi di EX-4 utilizzata riduceva i livelli di espressione di Bip quando le Huh7 venivano trattate con HG in presenza del farmaco, al contrario se le cellule venivano esposte ad HG dopo 24 ore di coltura in presenza di EX-4 100 nM la capacità del glucosio di indurre l’espressione di Bip era significativamente inibita (p<0,05, n=3). Questi dati suggeriscono che i meccanismi di danno epatico in pazienti obesi e diabetici siano complessi e che gluco e lipotossicità cooperino nel causare disfunzione epatica, attivando vie intracellulari non completamente sovrapponibili.