Effetto dall’associazione naltrexone-bupropione sui principali eventi cardiovascolari in pazienti sovrappeso e obesi con fattori di rischio cardiovascolare
Nissen SE, Wolski KE, Prcela L, Wadden T, Buse JB, Bakris G, Perez A, Smith SR.
JAMA, 2016 Mar 8; 315(10): 990-1004
Ad oggi sono stati condotti pochi studi clinici volti ad indagare gli effetti cardiovascolari dei farmaci utilizzati nel trattamento dell’obesità. Il ritiro dal commercio di due farmaci, la fenfluramina e la sibutramina, a causa dell’insorgenza di eventi avversi cardiovascolari, ha aperto un dibattito sulla loro sicurezza. Negli ultimi anni è stato studiato l’effetto dell’associazione di due farmaci sul trattamento dell’obesità: il bupropione e il naltrexone. Il bupropione, un farmaco largamente utilizzato per trattare la depressione, ha effetti anoressizzanti che determinano una modesta riduzione del peso corporeo. L’efficacia del bupropione sul peso corporeo aumenta però quando associato con un antagonista oppioide, il naltrexone. Nonostante l’efficacia dell’associazione naltrexone-bupropione a lento rilascio sia stata dimostrata negli studi clinici di fase 3, nel 2011 l’autorità americana che negli USA controlla l’immissione in commercio dei farmaci (FDA, Food and Drug Administration) ha richiesto di effettuare uno studio di “sicurezza cardiovascolare” che, con un disegno statistico di “non inferiorità”, dimostrasse con certezza l’assenza di qualunque rischio cardiovascolare inerente all’impiego. L’outcome primario era rappresentato dal tempo di comparsa (dalla randomizzazione) del primo evento cardiovascolare maggiore (morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus non fatale). Il limite di non-inferiorità è stato pre-specificato come un hazard ratio (HR) di 1,43 dopo 378 eventi attesi.
In questo studio di non inferiorità, randomizzato, in doppio cieco, placebo controllato, sono stati reclutati 8910 soggetti sovrappeso e obesi ad elevato rischio cardiovascolare in 266 centri negli Stati Uniti. 4454 partecipanti hanno ricevuto il placebo e 4456 la combinazione naltrexone (32 mg/die) e bupropione (360 mg/die). L’età media dei partecipanti era di 61 anni, il 54,5% era di sesso femminile, il 32,1% aveva una storia di malattia cardiovascolare pregressa e l’82,5% era affetto da diabete con un indice di massa corporea medio di 36,6 kg/m2.