Gloria Formoso, Patrizia Di Fulvio, Agostino Consoli
Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, Università degli Studi di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio”
Trattare il Diabete Mellito, sia di tipo 1 (DM1) sia di tipo 2 (DM2) non è certamente semplice: non solo perché siamo di fronte, almeno allo stato attuale delle conoscenze, ad una malattia “trattabile” ma non “guaribile”, non solo perché va sempre ricercato un delicato equilibrio tra un profilo glicemico il più “fisiologico” possibile ed il rischio di ipoglicemia, non solo perché è estremamente difficile, nel caso del DM2, guadagnarsi la compliance del paziente nel trattamento di una patologia cronica il più delle vol- te “asintomatica”, ma anche perché trattare il diabete non significa solo ottenere un controllo ottimale della glicemia ma anche, e soprattutto, prevenire e/o rallen- tare le complicanze tentando di ridurne la morbilità e la mortalità.
A questo proposito è lecito approfondire i ragionamenti relativi alle caratteristiche dei farmaci attualmente a no- stra disposizione per analizzare meglio quali problemati- che non siano ancora risolte dalla presente farmacopea e definire quali caratteristiche debbano avere i farmaci an- cora in fase di sperimentazione perché possano in tutto o in parte risolvere queste problematiche e contribuire alla ulteriore ottimizzazione della terapia del diabete.